
Ambiziose e piene di talento: ecco le ragazze ICT del Polo Digitale
Provate a dire a Sara, Veruska, Lisa, Camilla, Cristina, Giada, Valentina, Giulia, Nicole, Erica, Silvia e Manuela che le professioni ICT non sono un lavoro per ragazze. In un Paese dove solo il 16 % dei posti tech è occupato da donne, loro sono la dimostrazione che cambiare si può. Anche se la partenza non è sempre facile.
Che lavoro volete fare da grandi? Da bambine, avrebbero risposto come tradizione: volevano fare la cantante, la maestra, la veterinaria. Perché lo sappiamo che va così. La scuola, l’ambiente, le amiche, spesso le famiglie: tutto indica alle ragazze che la loro strada è tracciata e porta spesso verso studi o professioni lontane dalla tecnologia, dall'informatica, dalle materie scientifiche avanzate. Eredità di una cultura e di convinzioni radicate ancora oggi.
Difficile anche trovare modelli femminili cui ispirarsi. Piuttosto qualche papà appassionato di tecnologia (“Sono cresciuta a pane e hardware”, dice Silvia). E poi l'esempio quasi mitico dei grandi che hanno costruito la rivoluzione digitale: nell'Olimpo delle nostre ragazze ci sono Steve Jobs e Bill Gates, perfino Don Draper, il genio della comunicazione creato dallo sceneggiatore di Mad Men.
Quelle bambine di ieri che leggevano con invidia e passione le vite dei padri del web sono le donne ICT del Polo Digitale. Tenacia e carisma le hanno fatte diventare Software Developer, Project Manager IT, Partner & Purchasing Dept. Manager, Marketing Automation Strategist, Digital Strategist. Vi chiedete che cosa è scattato in loro quando hanno capito che i luoghi comuni non bastavano, che gli stereotipi di genere esistono per essere superati?
Intanto la consapevolezza che le cose cambiano. “C’è un'insicurezza di fondo che purtroppo accomuna noi donne nel sentirci non all'altezza dei colleghi maschi” sostiene Cristina, “ma questo retaggio culturale del passato con il tempo si sta fortunatamente disgregando” aggiunge Veruska.
E poi la capacità di adattare competenze e inclinazioni facendo leva proprio su quegli aspetti che caratterizzano la differenza di genere. “Gli uomini – spiega Sara - hanno uno spiccato lato pratico, mentre noi donne siamo più affascinate dal mondo umanistico e relazionale. Ma il project management IT consente di unire competenze tecniche a competenze organizzative e gestionali, e la user experience ha un’elevata componente creativa”.
La creatività applicata al digitale e all'innovazione è la marcia in più. “Mi ha sempre affascinata il mondo tech in generale, ma è stata l'unione di innovazione, progettualità e comunicazione a portarmi in questo settore: come un messaggio, una storia, un bisogno possano essere veicolati tramite la tecnologia e il modo in cui il risultato della loro somma impatti la nostra vita” dice Valentina. Stessa esperienza per Sara: “La cosa che più mi affascinava era il lato creativo, il mondo della programmazione lascia largo spazio all’inventiva e alla creatività”.
Materie per persone curiose, proattive, predisposte all’apprendimento continuo: “Serve curiosità, infinita e insaziabile. È un mondo che cresce e si sviluppa alla velocità della luce, ogni nuova tecnologia aggiunge un tassello diverso, un incastro che sblocca uno stallo”, argomenta con convinzione Valentina.
Un percorso coraggioso e ambizioso, pieno di incognite ma anche di opportunità allettanti: “È il fascino di nuove strade che si aprono, di confini che si spostano” ribadisce Camilla.
C’è la voglia di non fermarsi alla superficie, di andare a fondo, di indagare le dinamiche che governano i processi: "È quello che ti fa guardare dentro a decine di realtà aziendali, settori e modelli organizzativi, in diverse aree geografiche e culture. Che spinge a conoscere, prima di tutti, la direzione che sta prendendo il mondo”, sentenzia Erica.
Eccezioni? No. Esempi reali. Servono audacia, intraprendenza, voglia di mettersi in gioco e sete di sfida, perché “quello che facciamo oggi non è detto che funzioni domani” è la semplice ricetta che all'unanimità ci consegnano.
Sara, Veruska, Lisa, Camilla, Cristina, Giada, Valentina, Giulia, Nicole, Erica, Silvia e Manuela sono testimoni di un mondo che sfata falsi miti legati all’essere donna. Sanno di poter guardare con fiducia a quel futuro che al Polo Digitale costruiscono insieme, in un'armonia di competenze, talenti e caratteristiche diverse, ogni giorno.
Polo Digitale investe nel potenziale dei giovani entusiasti attraverso un percorso di crescita personale e professionale on-the-job, con l'obiettivo di formare la nuova generazione di talenti del digitale. Se vuoi sentirti parte di una realtà che crede nel tuo valore, invia il tuo curriculum!