Gender gap nel mondo del digitale

Gender Gap nel digitale: le cose stanno cambiando?

La digitalizzazione ha modificato la nostra società in maniera radicale, dalle abitudini più semplici alla più complessa economia globale. Tante posizioni lavorative sono state sostituite dalle nuove professioni legate al digital environment, frutto di una diversa domanda di mercato e competenze in continuo aggiornamento 

 

Ciò che non è cambiato nel mondo ICT è il gender gap e la bassa partecipazione delle donne che ne esclude il prezioso contributo. La presenza femminile, soprattutto a livelli manageriali, rimane tutt’ora molto bassa sui temi IT, cybersecurity e in generale delle discipline STEM (science, technology, engineering and mathematics).

 

Oggi molte barriere sono state arginate ma è evidente si debba ancora lavorare molto per raggiungere la parità di genere e colmare il gender gap.

 

 

Dati che parlano chiaro

Leggendo il Global Gender Gap Report 2021 del World Economic Forum si può intuire quanto la forza lavoro femminile sia carente nei campi che richiedono nuove e innovative capacità.
Per citare i dati reali, nel settore del Cloud Computing rappresenta il 14% dei lavoratori, nell’Ingegneria il 20% e nel Data Science e AI il 32%. 

 

Come sottolineato dall’ultimo resoconto della Commissione Europea in tema di gender gap, le donne continuano a seguire particolari ambiti professionali e mantengono, a parità di ruolo rispetto ai colleghi uomini, uno stipendio minore. Rimane la diffusa difficoltà ad ottenere incarichi di rilievo e infatti meno dell’8% dei CEO europei sono donne Come parte di questa nicchia possiamo citare Domitilla Benigni, CEO e COO di Elettronica S.p.A., Silvia Candiani, Amministratrice Delegata di Microsoft Italia, ed Eleonora Fratesi, Presidente di Infratel Italia che a Febbraio 2022 ha rilasciato un’intervista per CorCom trattando, tra gli altri temi, anche quello del gender gap nel settore digitale 

 

Proprio rispetto a questo commenta: “Adesso se ne parla e questo è un bene, ma non basta. Ci vuole un processo virtuoso che coinvolga famiglia, scuola, istituzioni e mondo del lavoro. Pochi sanno che, ad esempio, 8 donne hanno fatto la storia dell’informatica. Le barriere culturali restano forse l’ostacolo più difficile da superare.”  

 

Poi aggiunge: “Il gender gap nel nostro Paese è tutt’altro che vicino a scomparire, sebbene le donne costituiscano quasi la metà della forza lavoro complessiva. Si tratta di tante occasioni che potrebbero andare perse: le donne possono dare un contributo fondamentale alla trasformazione del modo di lavorare con un approccio progressivo, sostenibile e condiviso.

 

 

Le donne non scelgono le materie STEM

Proviamo ad andare alle origini del gender gap in campo digitale.
I dati del 2020 sul sito del MIUR riportano che in Italia sul totale dei laureati in corsi ICT solo il 14 % erano ragazze. Un numero preoccupante se si considera che il nuovo mondo del lavoro ricerca sempre di più tali competenze, con il rischio di lasciare molti posti vacanti. La scuola e l’istruzione giocano un ruolo fondamentale: perché le donne non prediligono lo studio di queste materie?  

 

La differenza salariale non incentiva la scelta di un percorso già difficile in partenza, ma nel campo del gender gap questo si potrebbe applicare anche a tanti altri settori. Il problema che più grava sulle ragazze e assieme il più complicato da affrontare ed eliminare, è quello dei pregiudizi e preconcetti che definiscono il mondo dell’informatica. Inteso come passatempo e mestiere per lo più maschile, continua ad essere così anche nella pratica. 

 

Spesso le giovani donne, grazie al proprio contesto sociale, sono portate a pensare di non essere adatte per la logica, il calcolo, l’approccio scientifico e invece di avere una predisposizione all’ambito umanistico e alla cura della persona, alimentando involontariamente il gender gap. Guardando le percentuali di laureate e laureati in materie STEM si può dedurre che non sia una questione di apprendimento: le donne hanno voti più alti e portano a termine gli studi molto più di frequente rispetto ai loro colleghi uomini.  

 

È comprensibile quindi che si tratti solo di retaggi culturali, di una mancanza di rappresentazione femminile nel contesto scientifico e di una tendenza ad indirizzare le bambine a ciò che si pensa possa essere per loro più “naturale”. Di donne però che con enormi sforzi sono riuscite ad infrangere questa parete di vetro ce ne sono tante, facendo la storia della scienza e del progresso tecnologico.

 

 

Women 4Cyber Italia: quando le parole non bastano  

Ci si domanda spesso come sia possibile abbattere barriere ormai consolidate nella società, barriere che sembrano immobili da sempre. Eppure le cose cambiano, evolvono, si innovano anche grazie allo sforzo di tanti e tante che lo rendono possibile attraverso il proprio operato.

 

Ogni donna che con grande determinazione e coraggio sfida queste leggi non scritte, aiuta ad aprire la strada a tante future informatiche, esperte di cybersecurity e nuove leve della programmazione. Un punto di riferimento importante per provare a colmare il gender gap sono gli enti, le organizzazioni e le fondazioni che prendono parte a questa causa e sostengono chi si trova in difficoltà. 

 

Nel 2019 in Italia nasce l’iniziativa Women 4Cyber, ramo della stessa fondazione europea della quale adotta anche il nome, per mano della sopracitata Domitilla Benigni insieme alla direttrice dell’ISCOM (Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione) Rita Forsi, alla Managing Director Europe di Resecurity Inc. Selene Giupponi e alla professoressa Paola Severino, Vicepresidente Luiss che ricopre il ruolo di Presidente Onorario. 

 

L’associazione ha come obiettivo la diminuzione del gender gap nel mondo cyber, promuovendo la formazione e la riqualificazione del lavoro femminile e coltivandone le capacità. Il loro impegno si esprime tramite conferenze, webinar, training e divulgazione sull’argomento per creare consapevolezza e attirare l’attenzione sul problema.

 

 

Girls in ICT Day 

Come Women 4Cyber, di progetti di rilievo ne sono nati molti: un esempio è la Giornata Internazionale per le ragazze nel settore ICT che solitamente ricorre, in più di 195 paesi, il quarto giovedì di aprile, già mese delle STEM. Sul sito del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) c’è una pagina dedicata all’evento che elenca le iniziative di aziende ed enti impegnati nel settore. 

 

Di seguito, alcuni dei progetti sul tema gender gap proposti quest’anno:
- Girls TechUp di Codemotion, con un workshop sul tema coding e design 3D;
- Coding Girls della Fondazione Mondo Digitale, con degli incontri di orientamento e eventi di role modeling;
- La Cisco Networking Academy, con un evento online sulla competizione nel gaming che mette a fuoco in particolare il ruolo delle donne;
- Laboratorio Nazionale Cybersecurity, con una diretta Facebook per presentare CyberTrials, il nuovo programma di formazione del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica) pensato per le ragazze delle scuole superiori. 

 

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