8 marzo, storie di donne che hanno cambiato il web

La diversità di genere crea ricchezza, anche nel mondo del digitale. Può sembrare la classica frase fatta, un perseguimento della filosofia del politically correct, in realtà si tratta di un dato di fatto come hanno dimostrato le otto donne di cui abbiamo deciso di raccontare la storia. Sviluppatrici, imprenditrici, informatiche che hanno cambiato il web dandone una visione differente, usando la loro sensibilità per risolvere problematiche all’apparenza di poco conto, rivelatesi poi grandi montagne da scalare. Sono tanti gli uomini al vertice delle maggiori aziende tecnologiche o che hanno contribuito all'innovazione, che ogni giorno vengono ricordati, ma bisogna ricordare che uno dei grandi motori della rivoluzione digitale sono state e continuano ad essere le donne.  

 

Radia Perlman  

Non può non far parte di questa lista Radia Perlman, l’informatica statunitense acclamata come la Madre di Internet. Perlman ha creato, durante la sua permanenza alla Digital Equipment Corporation, l’algoritmo matematico che sta alla base del protocollo Spanning-Tree Protocol (STP) utilizzato per realizzare reti complesse. 

STP ha reso possibile Internet poiché consente a Ethernet di gestire grandi quantità di informazioni scambiate e archiviate, il predecessore del cloud computing. Radia Perlman è una delle maggiori specialiste del mondo nel software design e dell'ingegneria informatica delle reti, il suo lavoro ha avuto e continua ad avere un grande impatto sul modo in cui le reti si organizzano e su come si spostano i dati. Attualmente lavora presso la Intel Corporation. 

 

Elizabeth Feinler 

È stata definita come la persona "prima di Google e GoDaddy", Elizabeth Feinler è infatti considerata la pioniera di Internet. La scienziata nel 1972 venne reclutata per unirsi all’Augmentation Research Center (ARC) e il suo primo compito fu quello di scrivere un manuale di risorse per la prima dimostrazione di ARPANET, poi si occupò della pianificazione e della gestione del nuovo Network Information Center (NIC). Divenne direttrice del Network Information Center (NIC) presso lo Standford Research Institute (SRI) dal 1972 al 1989. Lavorò alla pubblicazione di risorse e directory per Internet, sviluppando le "pagine bianche" e "pagine gialle" e insieme al suo team sviluppò anche lo schema di denominazione dei domini .com, .edu, .gov, .net e molti altri che usiamo tutt’oggi. 

 

Caterina Fake 

Caterina Fake ha fondato, nel 2004, insieme al marito Stewart Butterfield Flickr il popolare sito di condivisione di foto, uno dei principali social networking tool della rete, acquisito poi da Yahoo!. Si è trattata di una svolta importante, dato che prima dell’avvento della piattaforma condividere una foto significava inviarle tramite e-mail una ad una per non bloccare il sistema. Inoltre, Flickr ha portato nuove funzionalità del web 2.0 come il social networking, il tagging e gli algoritmi, tool che permetto la fruizione e la visibilità dei contenuti, a tutti gli effetti il padre di Instagram. 

 

Mitchell Baker 

Se non fosse per Mitchell Baker, la maggior parte di noi starebbe ancora navigando sul Web con Internet Explorer. Ha infatti guidato, come presidente esecutivo di Mozilla Foundation e della Mozilla Corporation, parte del team Netscapes sul progetto Mozilla che ha dato vita al browser web open source, Mozilla Firefox, rendendo l'esperienza Internet sicura e stabile. Grazie agli studi di legge, Baker ha ideato la licenza open source di Netscape, rendendola la base della concessione pubblica di Mozilla. Ha, inoltre, contribuito a spianare un'era di software open source ispirando progetti come GitHub, HTML5 e Android. 

 

Rashmi Sinha  

Nel 2006, Rashmi Sinha e suo marito hanno fondato, in soli sei mesi, SlideShare, il sito che consente di condividere diapositive PowerPoint online senza la necessità di un relatore. La facilità d'uso ha consentito alle persone di scoprire nuovi contenuti e generare il proprio traffico. L’informatica ha anche co-fondato Uzanto, una società di consulenza sull'esperienza utente, lavorando a progetti per aziende come eBay, Blue Shield, AAA. Rashmi scrive di social software e imprenditorialità, fa parte della comunità HCI, è stata uno dei membri fondatori della Information Architecture Society e nel 2008 è stata nominata una delle 10 donne più influenti al mondo nel Web 2.0 dalla rivista americana Fast Company. 

 

Marissa Mayer 

Marissa Mayer è stata una delle prime ingegnere donna assunta da Google e una dei primi 20 impiegati assunti nel 1999 dalla società. Si è occupata di una serie di servizi legati al motore di ricerca più famoso al mondo tra cui: Google Search, Google News, Google Immagini e Google Chrome. In seguito ha ricoperto il ruolo di Vice President of Local, Maps and Location Services supervisionando la progettazione di Google Maps, Google Earth, Street View e la ricerca locale sia per il web che per i dispositivi mobili. Dal 16 luglio 2012 a giugno 2017 è stata CEO di Yahoo! e dopo aver dato le dimissioni ha fondato Sunshine, azienda incentrata sull'intelligenza artificiale e sui media. 

 

Sheryl Sandberg 

Prima è stata capo dello staff per il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Lawrence Summers e in seguito è diventata una delle donne più importanti del mondo della tecnologia. Di chi stiamo parlando? Di Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook. Dopo un periodo a Google, ha conosciuto Mark Zuckerberg, co-fondatore e amministratore delegato del social network per eccellenza le ha proposto il ruolo di COO. La scelta non è stata semplice, Sheryl è stata infatti al centro di una contesa tra i due colossi del web e a spuntarla è stato Facebook; l’azienda le ha permesso di avere al suo fianco molti dei suoi ex colleghi di Google e quindi di sfruttare le loro conoscenze per rendere l’impresa di Zuckerberg più forte. In pochi anni è riuscita ad entrare nel consiglio di amministrazione, diventando così la prima donna ai vertici di Facebook. 

 

Melanie Perkins 

Melanie Perkins è una delle donne più giovani diventate CEO di una start-up tecnologica. La sua miniera d’oro si chiama Canva, l'innovativa piattaforma online che consente di fare editing di immagini e progettazione grafica in modo facile e intuitivo, co-fondata con Cliff Obrecht . Nel 2011 i due partecipano hanno avuto l’opportunità di presentare il progetto a un importante investitore, Bill Tai, durante un concorso dedicato alle start-up che li ha visti svettare rispetto alle altre venture capitalist presenti. Dopo una serie di appuntamenti e incontri i due hanno incontrato Lars Rasmussen, co-fondatore di Google Maps, e da lì è iniziato il successo di Canva. 

 

In women we trust 

Abbiamo scelto di raccontare solo otto storie di donne che hanno avuto successo nel mondo del web, ma avremmo potuto riempire pagine e pagine. Questo per ricordare che non esiste una categoria di genere più capace rispetto ad un’altra, bensì per rimarcare il fatto che stiamo parlando di sensibilità e visioni diverse che insieme contribuiscono a risolvere problematiche di ogni tipo. È in aumento il numero di ragazze che scelgono un percorso scolastico e lavorativo legato alle STEM – acronimo che definisce le discipline scientifiche: scienza, tecnologia, ingegneria e matematica – andando così oltre a pregiudizi e stereotipi, preferendo soluzioni che contribuiscano ad una risoluzione a 360°.  

Polo Digitale attraverso il progetto di training on the job Polo Academy vuole incentivare anche le giovani donne a perseguire questa via e a scoprire nuovi mondi. Cosa stai aspettando? Inviaci il tuo CV e diventa un Digitante.