Matteo Montani a Polo Art&: sfumature, abrasioni, trasformazioni

Sapere che ci sia un mondo, ci siano delle facce, ci siano delle persone che vivono insieme al mio lavoro è un’esperienza nuova per me. Un’esperienza che mi sta lasciando qualcosa d’importante. Ho accettato di esporre le mie opere al Polo Digitale con grande entusiasmo, certo del fatto che sarebbe avvenuto uno scambio di valori rilevante tra me e i Digitanti”.  

Sono state queste le prime parole pronunciate dall’artista romano Matteo Montani in occasione del secondo vernissage della rassegna Polo Art&, in collaborazione con Otto Gallery, tenutosi giovedì 16 marzo nella sede di Polo Digitale e che ha contato la presenza di oltre 50 persone tra dipendenti e manager.  

 

Polo Art& è un progetto che nasce con la volontà di instaurare un dialogo che possa essere d’ispirazione e costruttivo per noi, per gli stakeholder e per il mondo dell’arte. Ci piace pensare che i Digitanti, ogni giorno, creino e pensino fuori dagli schemi grazie anche alle sensazioni emanate dalle opere” ha fatto eco Luca Soncini, Program Manager di Polo Digitale.  

A dare inizio alla rassegna artistica Polo Art&, lo scorso settembre, è stato il pittore reggiano Davide Benati che ha voluto essere presente all’inaugurazione per passare, in maniera simbolica, il testimone al collega. Ogni sei mesi, infatti, le opere dell’artista precedente vengono sostituite con quelle di un nuovo pittore come in una vera galleria d’arte; Polo Digitale ha però deciso di acquistare due quadri di Benati che si possono ancora ammirare al primo piano della sede. 

 

Nato a Roma il 5 settembre 1972, Matteo Montani ha studiato all’Accademia di Belle Arti a Urbino e a Roma e ha frequentato, come assistente, lo studio di Alfredo Pirri. Ha partecipato a importanti esposizioni in gallerie nazionali e internazionali tra cui la Biennale Cina-Italia di Beijing nel 2014 e la Elkon Gallery di New York a febbraio 2023. La collaborazione con Otto Gallery di Bologna ha inizio nel 2010 con la personale “A cielo aperto”, alla quale è seguita una seconda mostra nel 2014, una doppia personale con l’artista americano Peter Flaccus 

 

Per noi artisti è difficile immaginare che reazioni possano avere le persone quando entrano nei classici luoghi dove si possono esporre le opere come una galleria o un museo; questo pensiero diviene ancor più complesso in un contesto aziendale, dove i dipendenti lavorano a contatto con i quadri” ha concluso Montani. 

Questa seconda edizione è stata la conferma del fatto che investire nell’arte è la strada giusta per maturare e per coinvolgere sempre più Digitanti e stakeholder nella creazione di valore.